lunedì 21 maggio 2007

Satira politica

Qualcuno in qualche commento ci invitava a pubblicare sul blog le tanto discusse e rinomate poesie di satira politica, che da giorni girano nel paese!!!
Come abbiamo specificato nella presentazione del blog, questo strumento vuole essere uno spazio di democratico confronto, dove ognuno può esprimere le proprie idee!!!
Qualcuno, sempre in un commento, ha inserito la poesia, anzi le poesie (vedo che la vena poetica dialettale e satirica è molto diffusa) invitandoci a non eliminarle. Noi non lo facciamo e ci auguriamo che lo scopo sia veramente quello che l'anonimo esponeva!!!
Personalmente credo che suddette rime dialettali debbano essere lette davvero in senso satirico e non in senso offensivo. A tale scopo vorrei ricordare la definizione di "satira" e le sue antiche origini.
La satira (dal latino satura lanx, nome di una pietanza mista e colorata) è una forma libera e assoluta del teatro, un genere della letteratura, e di altre arti caratterizzato dall'attenzione critica alla vita sociale, con l'intento di evidenziarne gli aspetti paradossali e schernirne le assurdità e contraddizioni etiche. Le origini della satira nella letteratura europea si confondono evidentemente con quelle della letteratura comica, il cui inizio è attribuito tradizionalmente a Omero con il poema Margite. La commedia greca di Aristofane fa della satira politica un ingrediente fondamentale. Ma la vera codificazione come genere letterario, anch'essa frutto di una evoluzione italica parallela, avviene nella letteratura latina. La satira nasce tra il III e il II secolo a.C. ad opera di Ennio, e si può considerare il primo genere originale della letteratura latina, al contrario di tutti gli altri che erano di origine greca.
La satira storicamente e culturalmente risponde ad un esigenza dello spirito umano: l'oscillazione fra sacro e profano. La satira si occupa da sempre di temi rilevanti, principalmente la politica, la religione, il sesso e la morte, e su questi propone punti di vista alternativi, e attraverso la risata veicola delle piccole verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi e mette in discussione le convinzioni. Essa si esprime in una zona comunicativa "di confine", infatti ha in genere un contenuto etico normalmente ascrivibile all'autore, ma invoca e ottiene generalmente la condivisibilità generale, facendo appello alle inclinazioni popolari; anche per questo spesso ne sono oggetto privilegiato personaggi della vita pubblica che occupano posizioni di potere.
Queste stesse caratteristiche sono state sottolineate dalla Prima sezione penale della Corte di Cassazione che, con la sentenza 9246 del 2006, si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:
"È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di 'castigare ridendo mores', ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma ne ha fatte pagliacciate la lista gallo!!! e ancora continua ma ke vergogna!!!

Anonimo ha detto...

mi affido a gli ideatori del blog .cercate di mantenere nel sito un certo decoro .troppe porcherie si stanno dicendo .il sito potrebbe essere sottoposto ad una verifica da parte della magistratura.si sapranno chi sono tutti gli anonimi e succedera un casino.ancora san pier niceto non e' pronta a dialogare insieme e civilmente.