sabato 19 maggio 2007

Mostra itinerante su San Francesco di Paola

Inaugurata oggi alle ore 17, nei locali della Chiesa di S. Antonio, la mostra itinerante su S. Francesco di Paola, di cui quest'anno ricorre il V Centenario dalla morte. La mostra, che ha come titolo " Sulla via di S. Francesco", attraverso esempi di pittura, scultura , foto, iconografie e documenti sulla vita e la devozione popolare, vuole testimoniare la sentita deferenza del popolo messinese, nonchè del popolo sampietrese, nei confronti di questo grande Santo che ha calpestato e benedetto questi luoghi con la sua permanenza e col suo operato.
La mostra resterà aperta al pubblico tutta la giornata di domani, domenica 20 maggio 2007!!!

14 commenti:

Anonimo ha detto...

w san francesco ma la chiesa qnd la finiscono? è 10 anni che sento parlare ma ancora nn la vedo pronta mah le solite cose dei formica cmq
w san francesco
w san francesco sempre viva

Anonimo ha detto...

mi affido a gli ideatori del blog .cercate di mantenere nel sito un certo decoro .troppe porcherie si stanno dicendo .il sito potrebbe essere sottoposto ad una verifica da parte della magistratura.si sapranno chi sono tutti gli anonimi e succedera un casino.ancora san pier niceto non e' pronta a dialogare insieme e civilmente.

Uno dei tanti ha detto...

Che delusione!!! Vedendo un commento a questo post mi ero rallegrato in quanto ho pensato che qualcuno, oltre alle questioni politiche e ai dibattiti provocatori, fosse interessato a realtà e ad eventi socio culturali che se ben sponsorizzati e pubblicizzati, non ritrovano il giusto apprezzamento da parte dei cittadini. Tendenza questa che si è registrata in varie occasioni ( vedi convegni,mostre, etc.)e che denota una scarsa attenzione verso tutto ciò che fà cultura. Addirittura qualcuno in un commento criticava l'infiorata proponendo come alternativa un festival di musica pop o rock. Che tristezza!!!
Comunque per quel che concerne i lavori di ristrutturazione della Chiesa di S. Francesco, carissimo anonimo, mi sa che non vivi a San Pier Niceto perchè se così fosse ti accorgeresti che i lavori procedono regolarmente. All'interno infatti si sta procedendo al restauro degli affreschi e a breve inizieranno i lavori per il ripristino del tetto, del campanile, della facciata e della scalinata. Ancora una volta non sono illusioni ma realtà inconfutabili!!! Quello che mi preoccupa a questo punto è la destinazione e l'uso che si vuol dare a quei locali. Il progetto infatti prevede che vengano adibiti ad "auditorium" per varie manifestazioni socio culturali. Mi chiedo: a cosa servirà un auditorium in un paese sordo alla cultura???

Anonimo ha detto...

L'infiorata...che cazzata...spargere il rosmarino ha origini religiose...ma fare a gara a chi mette più fiori e creare rivalità tra i quartieri, lo sapete che due anni fa si è arrivati alle mani?, che senso ha? è cultura questa?
quali radici storiche ha 'sta cosa?? all'inizio era carina...ma ora è una vera merdata!!!

Anonimo ha detto...

minchia ma quantu nomi ti duni. io ti conosco sei sempre lo stesso str.... ma usi nomi diversi sei l'unico della lista che si sta scuocendo dentro gli altri l'hanno presa meglio e tu sai dove,ma tu a.c. tu oltri a essiri loccu si ...... a levitillu su ferru nfucatu in to c...

Anonimo ha detto...

ok! ora sai chi sono io. però ancora non so chi sei tu...dimmelo, così appena ti vedo ti assesto un bel calcio nel culo...
ma di sicuro non hai il coraggio....tu sei di quelli che mangia a scrocco, non ti puoi esporre!!

Anonimo ha detto...

Antonio Canèpa nasce a Palermo il 25 ottobre 1908. Il padre, Pietro, è un noto giurista, docente universitario, la madre N.D. Teresa Pecoraro sorella dell'On. Antonino Pecoraro del Partito Popolare. Tracciare un profilo di Antonio Canèpa non è semplice, per giudizio unanime si presentava come personaggio chiuso e misterioso. Studia presso i gesuiti prima a Palermo poi ad Acireale (CT) al collegio Pennisi. A 22 anni nel 1930 si laurea in legge a Palermo con 110 e lode pubblicando la tesi: "Unità e Pluralità degli Ordinamenti Giuridici". Compie il servizio militare come Ufficiale nei reparti motorizzati dell'Esercito. Convinto assertore della libertà che spetta per diritto naturale agli uomini e alle nazioni, coniuga l'attività con il pensiero. Fece parte di un collettivo studentesco che progettò nel 1933 l'insurrezione della Repubblica di San Marino per sollevare l'attenzione mondiale contro i pericoli del totalitarismo fascista.
Arrestato il 17 giugno 1933 insieme al fratello e ad altri antifascisti, si finge infermo di mente e nel novembre del 1934 è libero.
Nel 1937 pubblica in 3 volumi l'opera "Sistema di dottrina del fascismo", lavoro storico scientifico sulla teoria del sistema fascista che gli varrà la cattedra universitaria di docente di storia e dottrina del fascismo e storia delle dottrine politiche. Facile dedurre quindi l'attenzione che poneva nell'analisi di quegli elementi che, nel dopoguerra, sarebbero stati racchiusi nella "Questione Meridionale".


Prima della guerra Canèpa fu docente universitario all'università di Catania. In questo periodo intraprende la doppia attività: da un lato severo docente universitario, dall'altro con lo pseudonimo di Mario Turri o anche prof. Bianchi, comincia ad organizzare l'opposizione al regime fascista ed al colonialismo da cui si sente schiacciato insieme ai siciliani. Il professore guerrigliero aveva un forte ascendente sugli studenti per la passione che trasmetteva nel parlare degli ideali di libertà e giustizia sociale. Dalla Cattedra etnea di Storia delle dottrine politiche, come ha ben ricordato Salvo Barbagallo in Una rivoluzione mancata, dimostrava già di non essere soltanto un teorico e un uomo di studio, ma soprattutto, un uomo di azione: il capo del movimento clandestino indipendentista dei gruppi di Giustizia e libertà ai quali si devono le uniche azioni di guerra partigiana nell'Isola dall'inizio del 1941 al giugno 1943. Era pertanto legittimo e naturale che nel 1943 i Siciliani tornassero a esigere dallo Stato dominatore di essere lasciati a se stessi, e la loro lotta dal 1943 alla primavera del 1946 fu lotta per la Libertà e la Democrazia. Forse già in contatto con i servizi segreti inglesi, con cui mise in atto un sabotaggio (10 giugno 1943) contro l'aeroporto di Gerbini, vicino Catania, adoperato dai tedeschi. Fra il 1942 e il 1943 pubblica clandestinamente "La Sicilia ai Siciliani", che per la semplicità e l'immediatezza dei concetti storico politici riportati, sarà una pietra miliare per la ricerca di libertà e autogoverno del popolo siciliano. Certamente considerava possibile una rivoluzione sociale in Sicilia, capace di sistemare storture secolari, immettendo queste problematiche all'interno del più generale movimento separatista. Purtroppo la sua lungimiranza non lo preservò dai facili entusiasmi. Canèpa ben presto, grazie anche alla consistenza numerica e qualitativa dell'esercito di liberazione da lui fondato, venne identificato come un pericolo maggiore dello stesso esercito italiano.


A Firenze, nel 1944, in collaborazione con i partigiani partecipa alla lotta di liberazione, ma la stessa notte in cui Pertini e i suoi giungerà in città, Canèpa in silenzio tornerà in Sicilia dove la sua presenza è necessaria ed urgente. Canèpa cadrà insieme a due "studenti guerriglieri", Carmelo Rosano e Giuseppe Lo Giudice in un'imboscata tesa dai carabinieri al bivio di Randazzo (CT) in contrada Murazzu Ruttu il 17 giugno 1945. Un Cippu ricorda quel massacro consumato per "ragion (strage) di Stato" e fatto decisivo che accelera gli eventi che portarono alla conquista dello Statuto Speciale di Autonomia che istituisce la Regione Siciliana. Il S.I.M. si era già reso conto che, non appena l'E.V.I.S. avesse raggiunto un organico di cinquecento o mille uomini, sarebbe scoccata l'ora della guerriglia urbana e della sollevazione generale, ossia che la lotta di liberazione dei Siciliani sarebbe entrata nella fase d'irreversibilità. Questo era il preciso e classico piano strategico di Antonio Canèpa.

avete capito chi era il vero Canepa ?

Ora cari lettori suddividiamo in 7 punti cosa ha fatto nella vita il vero Antonio Canepa e cerchiamo di carpire le similitudini con il nostro a.c. antonio canepa del blog .

punto 1-
Convinto assertore della libertà
progettò nel 1933 l'insurrezione della Repubblica di San Marino

punto2-
Arrestato il 17 giugno 1933 insieme al fratello e ad altri antifascisti, si finge infermo di mente e nel novembre del 1934 è libero.

punto3-
Nel 1937 pubblica in 3 volumi l'opera "Sistema di dottrina del fascismo

punto4-
Prima della guerra Canèpa fu docente universitario all'università di Catania

punto5-
con lo pseudonimo di Mario Turri o anche prof. Bianchi, comincia ad organizzare l'opposizione al regime fascista

punto6-
il capo del movimento clandestino indipendentista dei gruppi di Giustizia e libertà ai quali si devono le uniche azioni di guerra partigiana nell'Isola

punto7-
pubblica clandestinamente "La Sicilia ai Siciliani", che per la semplicità e l'immediatezza dei concetti storico politici riportati, sarà una pietra miliare per la ricerca di libertà e autogoverno del popolo siciliano.

Quale sara'il punto che piu' t'accomuna al vero Canepa?

TI DO' UN CONSIGLIO QUANDO PARLI DEL- PARTITO COMUNISTA -E DELLA SINISTRA IN GENERALE .TI DOVRESTI VERGOGNARE .INFANGARE IL NOME DI UN GRANDE SICILIANO COME ANTONIO CANEPA CHE MORI' PER LA VERA LIBERTA', LA VERA GIUSTIZIA, LA VERA UGUAGLIANZA E NON PER QUEI MISERI 4 SOLDI ......

Anonimo ha detto...

umm... bravo bravissimo..
Almeno sono riuscito a far diminuire di un infinitesimo la tua infinita ingnoranza....

Anonimo ha detto...

tutti sanno che il secondo punto e' quello che li accomuna .
Chi confessa la propria ignoranza la mostra una volta, chi non la confessa, la mostra infinite volte

Anonimo ha detto...

che cazzata l'infiorata!!!

Anonimo ha detto...

Domanda: È vero che tutti i francesi sono ladri?
Risposta: Tutti no, ma buona parte sì.
Dopo la sua morte, apparve a Roma questa pasquinata anonima:

«Fu genio onnipotente
fece tremare il mondo:
ora è sparito in fondo
all'abisso del niente.

Ed è morto di male
è morto tale e quale
come muore un ciociaro,
un papa o un pifferaro.»

WO CACA NVIDIUS

Anonimo ha detto...

miiii..ma come devo chiamarmi perchè tu non rompa e mi lasci esprimere??

Anonimo ha detto...

il fatto e' che come ti chiami chiami scrivi coglionate tipo :

l'infiorata e' una cazzata .cioe' roba da bimbi ill'esilu e non di uno che e' stato all'estero come vossia.

morale: o scrivi cose costruttive e diventiamo "amici" pure nel blog.
o se continui a scrivere ste cazzate sono costretta mio malgrado a riprenderti.

distinti saluti
namic

Anonimo ha detto...

ummm..e come lo sai che sono stato all'estero?? l'altro giorno sono andato a carrupipi.....è vero!!! e tu cu sì per riprendermi? credi di saperla più lunga? mi sembra che il tempo in cui tutti dovevano dire per forza la stessa cosa sia passato da un pezzo...anzi, a samperi no...sinnunca ti fannu i poesii!!